In questo articolo parliamo di…
- La rimozione dei tatuaggi tramite tecnologia laser rappresenta la soluzione più efficace e meno invasiva rispetto ad alternative come l’asportazione chirurgica, indicata solo per disegni molto piccoli, e la dermoabrasione, che non garantisce la completa eliminazione del pigmento. Il laser Q-switched frammenta l’inchiostro in microparticelle che vengono poi smaltite naturalmente dall’organismo attraverso i macrofagi. Questo processo, se eseguito correttamente da specialisti, minimizza il rischio di cicatrici, offrendo un risultato estetico superiore e una maggiore sicurezza per la pelle.
- Per massimizzare l’efficacia del trattamento laser e preservare la salute della pelle, è fondamentale evitare l’esposizione ai raggi UV, sia solari che da lampade abbronzanti. Questa precauzione va adottata nei tre mesi precedenti la prima seduta e per almeno quaranta giorni dopo ogni sessione. L’accumulo di melanina, causato dall’abbronzatura, può infatti interferire con il laser, che verrebbe assorbito dallo strato superficiale della pelle anziché dal pigmento del tatuaggio, riducendo l’efficacia del trattamento e aumentando il rischio di ustioni.
- Una corretta gestione della fase post-trattamento è fondamentale per una guarigione ottimale e per prevenire complicazioni. È indispensabile seguire le indicazioni del medico, che includono l’applicazione di pomate antibiotiche e la protezione della zona trattata con una fasciatura. La comparsa di bolle o crosticine è una reazione normale: le prime proteggono da infezioni, mentre le seconde contengono particelle di inchiostro espulse. È essenziale non manipolarle o rimuoverle prematuramente per evitare la formazione di cicatrici permanenti.
Cosa fare per ottimizzare l’efficacia del trattamento di rimozione tatuaggi con laser
Quando un tatuaggio non è più gradito, perché non rispecchia più i propri gusti o è legato a un ricordo spiacevole, è possibile affidarsi a un centro medico specializzato nella rimozione tatuaggi, come il nostro centro di rimozione tatuaggi a Milano.
Nello specifico, i metodi sicuri per la rimozione dei tatuaggi sono tre. Eccoli di seguito:
Approfondimenti
Fra le tre opzioni, la più innovativa, efficace e meno invasiva è la tecnologia laser, che garantisce una progressiva frammentazione dei pigmenti del tatuaggio in microparticelle.
Queste vengono successivamente espulse dall’organismo attraverso l’azione dei macrofagi, cellule peculiari che hanno il compito di fagocitare ed eliminare le particelle estranee al nostro corpo.
La tecnologia laser è il metodo più efficace, in quanto la rimozione dei tatuaggi chirurgica è praticabile esclusivamente per eliminare tatuaggi di piccole dimensioni (poiché il lembo di pelle che comprende il tatuaggio viene letteralmente asportato), mentre la dermoabrasione non garantisce una completa eliminazione del pigmento.
Tale metodo è anche il meno invasivo: se si utilizza la migliore tecnologia laser, ovvero il Q-switched, e se si seguono gli opportuni trattamenti pre e post seduta, al termine del percorso non rimangono cicatrici, a differenza di quanto accade con la rimozione chirurgica e con la dermoabrasione.
Ma quali sono i principali accorgimenti pre e post seduta di rimozione tatuaggi che massimizzano l’efficacia del trattamento, garantendo un’eliminazione ottimale del disegno e l’assenza di cicatrici?
Scoprili nei prossimi paragrafi.
Leggi anche: Rimozione tatuaggi: i rischi da conoscere prima di effettuare un trattamento
1. Evitare di esporre al sole o alle lampade abbronzanti la zona del trattamento
L’esposizione ai raggi UV è sconsigliata almeno nei tre mesi antecedenti al trattamento di rimozione dei tatuaggi con laser. Questo perché la melanina si trova esattamente nello strato epidermico che sovrasta i macrofagi. Un suo accumulo potrebbe ridurre l’efficacia del trattamento laser: il raggio verrebbe assorbito prevalentemente dalla melanina anziché dal pigmento del tatuaggio.
È necessario evitare l’esposizione al sole e alle lampade abbronzanti anche nei 40 giorni successivi a ogni seduta. Dopo i trattamenti, la pelle è molto sensibile e, con l’azione dei raggi UV, potrebbe ustionarsi gravemente.
Trascorsi i 40 giorni, è fondamentale proteggere la zona con una crema solare ad alta protezione (SPF 50+).
2. Curare adeguatamente la zona sottoposta al trattamento laser
Anche se può sembrare ovvio, è possibile che le cure post-trattamento vengano sottovalutate.
Per evitare pericolose infezioni, è necessario fasciare la zona sottoposta al trattamento laser e curarla con le pomate antibiotiche prescritte dal medico del centro di rimozione tatuaggi.
Il medico stesso indicherà per quanti giorni fasciare la zona e per quanto tempo applicare la crema antibiotica.
3. Non toccare le bolle e le crosticine che si formano dopo il trattamento
Le bolle d’acqua post-trattamento laser sono un’eventualità da mettere in conto dopo le sedute, ma non c’è da preoccuparsi. Tali bolle, infatti, proteggono la pelle da eventuali infezioni: è dunque sconsigliatissimo manipolarle o romperle.
Dopo qualche giorno dal trattamento è molto frequente anche la formazione di crosticine, che spesso contengono le microparticelle di inchiostro espulse dai macrofagi.
Non bisogna assolutamente rimuoverle prima del tempo, pena la comparsa di antiestetiche cicatrici. La cosa giusta da fare è dunque lasciare che si stacchino da sole.
Leggi anche: Rimozione tatuaggi: 10 passaggi chiave per un trattamento perfetto
In sintesi: gli accorgimenti per migliorare i risultati del laser
Seguendo questi tre semplici consigli è possibile massimizzare l’efficacia dei trattamenti di rimozione tatuaggi con tecnologia laser.
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Rimozione tatuaggi con laser: domande frequenti
Perché il laser è considerato il metodo migliore per rimuovere un tatuaggio?
La tecnologia laser, in particolare il laser Q-switched, è considerata la soluzione più avanzata ed efficace per la rimozione dei tatuaggi. A differenza della chirurgia, che comporta l’asportazione fisica della pelle ed è adatta solo a tatuaggi molto piccoli, e della dermoabrasione, che agisce in modo superficiale e spesso non riesce a eliminare completamente il pigmento, il laser agisce in modo selettivo. Il suo raggio luminoso frammenta l’inchiostro in particelle minuscole senza danneggiare il tessuto circostante. Queste particelle vengono poi eliminate naturalmente dal sistema immunitario, riducendo al minimo il rischio di cicatrici e garantendo un risultato estetico pulito e omogeneo.
Cosa succede se espongo al sole la pelle dopo una seduta di rimozione laser?
Esporre al sole la zona trattata dopo una seduta laser è estremamente dannoso e controproducente. La pelle, in questa fase, è molto sensibile e vulnerabile. I raggi UV possono causare gravi ustioni, iperpigmentazione (macchie scure) o ipopigmentazione (macchie chiare), compromettendo il risultato finale e aumentando il rischio di cicatrici permanenti. Inoltre, l’abbronzatura stimola la produzione di melanina, che può “competere” con il pigmento del tatuaggio nell’assorbire l’energia del laser nelle sedute successive, rendendole meno efficaci. Per questi motivi, è obbligatorio evitare il sole per almeno 40 giorni e applicare sempre una protezione solare SPF 50+.
La formazione di bolle e croste dopo il trattamento è normale?
Sì, la formazione di bolle e crosticine è una reazione fisiologica comune e del tutto normale dopo una seduta di rimozione tatuaggi con il laser. Questi fenomeni indicano che la pelle sta reagendo correttamente e ha iniziato il suo processo di guarigione. Le bolle fungono da barriera protettiva naturale contro le infezioni, mentre le croste, che spesso inglobano le particelle di inchiostro frammentato, aiutano la pelle sottostante a rigenerarsi. È di fondamentale importanza non rompere le bolle e non staccare le croste, ma lasciare che cadano spontaneamente per evitare infezioni e la formazione di cicatrici antiestetiche.