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Rimozione tatuaggi: consigli utili post trattamento

Vuoi effettuare un trattamento di rimozione tatuaggi? Allora devi assolutamente conoscere come trattare la zona interessata dopo il trattamento laser.


Rimozione tatuaggi: dalla dermoabrasione alle tecnologie laser più innovative

Fino a non molti anni fa, chi si pentiva di un tatuaggio al punto di volerlo rimuovere, doveva affidarsi di fatto alla sola tecnica della dermoabrasione.

Tale operazione poteva essere fatta attraverso dei trattamenti fai-da-te, e quindi tipicamente con il sale, in un numero spropositato di sedute anche molto dolorose e dai risultati incerti. Oppure, a livello clinico, con delle apposite frese che andavano a levigare la pelle, anche qui con un alto livello di dolore e con la comparsa quasi inevitabile di cicatrici.

Venne poi il tempo della rimozione tatuaggi con dei laser non specifici, i quali di certo velocizzavano il procedimento, ma lasciavano puntualmente delle cicatrici, nonché – in molti casi – il cosiddetto ‘fantasma del tatuaggio’, risultato della non completa rimozione dei pigmenti.

Oggi, finalmente, possiamo contare sulla rimozione tatuaggi mediante laser specifici, metodo che assicura risultati efficaci riducendo al minimo gli effetti collaterali.

Rimozione tatuaggi: l’importanza di poter contare su un operatore competente.

L’efficacia della rimozione laser dipende in larghissima parte dalle competenze e dall’esperienza dell’operatore che si occuperà concretamente del trattamento. I più moderni dispositivi laser sono infatti molto potenti ma anche altamente regolabili, in base al tipo di pelle del paziente, alle dimensioni del tatuaggio e soprattutto ai colori del tatuaggio da cancellare.

rimozione tatuaggi con laser ecco le regole da seguire post trattamento

Solo gli operatori più esperti, forti di anni e anni di esperienza nella rimozione tatuaggi, possono puntare alla totale scomparsa del tatuaggio senza la formazione di antiestetiche e vistose cicatrici.

Il ruolo del paziente

Non è però solamente il duo operatore e dispositivo laser per la rimozione tatuaggi a poter fare la differenza. No, anche il paziente ha un ruolo fondamentale in questo processo, in particolare per quanto riguarda i periodi pre e post-trattamento. Per capire qual è l’importanza del comportamento del paziente prima e dopo di una seduta per la rimozione tatuaggi è fondamentale comprendere come funziona un dispositivo laser specifico.

Pensiamo a quello che è, ad oggi, il più efficace tra i laser specifici per la rimozione tatuaggi, ovvero il laser Q-switched (Q-S). In questo caso la cancellazione dei tatuaggi indesiderati avviene attraverso l’emissione di impulsi brevissimi, ognuno della durata di pochi nanosecondi.

Questa durata minima permette di evitare il surriscaldamento della pelle e, insieme al principio della fototermolisi selettiva, è tra le peculiarità della rimozione tatuaggi con laser che permettono di ridurre al minimo la possibilità di formazione di cicatrici.

Gli impulsi vanno a distruggere, o meglio, a frammentare le cellule all’interno delle quali si sono depositati i pigmenti del tatuaggio. Questi vengono ridotti i particelle più piccole, che possono quindi essere smaltite naturalmente – nelle settimane seguenti – dal nostro organismo. In questo modo, in un numero variabile di sedute, è possibile arrivare alla cancellazione definitiva e totale del tatuaggio.

Si capisce dunque che, per rimuovere un tatuaggio, il laser deve attraversare lo strato superficiale dell’epidermide, per arrivare laddove sono localizzati i pigmenti del tattoo. E sta qui la vera difficoltà della rimozione tatuaggi, ovvero la capacità di andare ad agire sotto la pelle senza però danneggiarla. Per questo motivo, prima della terapia laser, si domanda sempre ai pazienti di evitare di esporre al sole la zona da sottoporre alla trattamento.

Con l’abbronzatura si finirebbe infatti per aumentare anche la presenza di melanina, la quale prende posto esattamente sopra alle cellule contenenti i pigmenti del tatuaggio: ne risulta dunque che la tintarella costituisce un vero e proprio ostacolo per la rimozione tatuaggi con in laser.

Cosa fare dopo il trattamento laser per la rimozione tatuaggi.

È soprattutto la fase post-trattamento a richiedere una certa attenzione da parte del paziente, così da poter raggiungere un ottimo risultato dal punto di vista estetico. Durante le primissime ore successive alle sedute laser per la rimozione tatuaggi si renderà per esempio necessario applicare del ghiaccio sulla zona trattata, la quale dovrà essere mantenuta lontana dall’acqua.

Sempre per quanto riguarda le prime ore, vanno limitati al minimo gli sforzi fisici. Nei giorni seguenti la vita ritorna totalmente alla normalità: è possibile riprendere a fare palestra e qualsiasi altra attività, evitando però la piscina, le saune e l’esposizione al sole, perlomeno fino a quando la zona trattata non sarà completamente guarita. Per accelerare la guarigione e per ottimizzare il risultato, in ogni caso, si consiglia di mantenere ben idratata la pelle con della crema idratante di qualità, da applicare una o due volte al giorno.

Trascorse alcune settimane (tipicamente quattro) se necessario ci si potrà sottoporre ad una nuova seduta di rimozione tatuaggi, partendo dal presupposto per il quale, con le migliori tecnologie, si possono ottenere dei risultati soddisfacenti già dopo 4 sedute. Con il variare delle dimensioni e dei colori del tattoo, va sottolineato, il trattamento può richiedere un numero maggiore di appuntamenti.

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