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- La rimozione dei tatuaggi tramite tecnologia laser, in particolare il laser Q-Switched, rappresenta una soluzione efficace per eliminare disegni indesiderati. Questo metodo agisce frammentando selettivamente i pigmenti di colore sotto la pelle, che vengono poi gradualmente smaltiti dal sistema immunitario. Prima di iniziare il trattamento, è fondamentale una valutazione preliminare da parte di specialisti per determinare la tecnica più adatta in base alle caratteristiche del tatuaggio e della pelle, garantendo così risultati ottimali e minimizzando i rischi di effetti collaterali come cicatrici o alterazioni della pigmentazione cutanea.
- Il processo di rimozione di un tatuaggio con il laser non offre risultati immediati, ma richiede pazienza e più sedute. Il laser Q-Switched innesca la frammentazione dei pigmenti, ma è il corpo, attraverso i macrofagi, a eliminarli progressivamente nelle settimane successive a ogni sessione. La durata complessiva del trattamento può estendersi anche per anni. Fattori come la posizione del tatuaggio (gambe e piedi sono più lenti a rispondere), i colori utilizzati (il nero è più facile da rimuovere rispetto ai colori chiari, specialmente il bianco) e la risposta individuale influenzano l’efficacia e il numero di sedute necessarie.
- Sebbene la rimozione laser sia considerata sicura se eseguita correttamente, esistono potenziali rischi e controindicazioni. L’uso di tecnologie obsolete o l’esecuzione da parte di personale non qualificato possono causare danni cutanei come fibrosi, cicatrici o segni permanenti. Anche con laser avanzati come il Q-Switched, possono verificarsi reazioni infiammatorie temporanee, croste o iperpigmentazione (soprattutto se la pelle viene esposta al sole senza protezione). Affidarsi a centri medici specializzati con attrezzature all’avanguardia e seguire scrupolosamente le indicazioni post-trattamento sono passaggi cruciali per minimizzare ogni rischio.
Cosa fare quando un tatuaggio non piace più? Funziona davvero la rimozione tatuaggi? Quali sono i rischi di questo trattamento?
Sapevi che è possibile ricorrere al trattamento di rimozione tatuaggi con la tecnologia laser? Tuttavia, quando si considera questo trattamento, sorgono spontanee alcune domande:
Rimuovere un tatuaggio è pericoloso? Ci sono rischi per la pelle e la salute?
Approfondimenti
Al centro di rimozione tatuaggi LaserMilano lo sappiamo bene. È curioso notare come la decisione di farsi un tatuaggio sia spesso impulsiva, mentre quella di rimuoverlo sollevi numerose domande.
Sarebbe opportuno affrontare con la dovuta attenzione sia il momento della realizzazione del tatuaggio, sia le procedure di rimozione tatuaggi.
La quasi totalità delle persone tatuate non conosce le caratteristiche dei pigmenti utilizzati. Questa informazione, invece, sarebbe utile per individuare il metodo migliore in caso di ripensamento, ovvero per scegliere la procedura di rimozione più efficace.
Nonostante la frequente mancanza di questa indicazione, un check-up preliminare permette comunque di valutare la tecnica più adatta per eliminare il tatuaggio sgradito, ottenendo buoni risultati senza danni.
Leggi anche: Rimozione tatuaggi: le caratteristiche dei tatuaggi più difficili da rimuovere
Rimozione tatuaggi con il laser Q-Switched
Il laser tecnologicamente più avanzato e potente per la rimozione tatuaggi è attualmente il laser Q-Switched. Noi, al centro medico Laser Milano, utilizziamo il laser RevLite della Hoya ConBio per frammentare i pigmenti dei tatuaggi.
Questo specifico laser permette di intervenire sul tatuaggio emettendo impulsi di luce estremamente brevi (5 nanosecondi), a differenza di altri laser che, lavorando con emissioni più lunghe (fino a 50 nanosecondi), risultano meno efficaci e comportano maggiori rischi.
I principali danni cutanei che si possono verificare utilizzando tecnologie non idonee per la rimozione dei tatuaggi includono:
- fibrosi;
- cicatrici;
- segni permanenti.
Un laser tecnologicamente avanzato come il Q-Switched, invece, colpisce selettivamente i pigmenti del tatuaggio grazie a un’azione fotoacustica molto precisa.
Il pigmento, una volta colpito dal laser, viene frammentato in granuli progressivamente sempre più piccoli.
Con il passare delle settimane successive alla seduta, questi granuli diventano così minuti da poter essere progressivamente eliminati dal corpo attraverso i macrofagi, le cellule “spazzine” del nostro sistema immunitario.
I laser non hanno un effetto immediato: il raggio luminoso agisce sui pigmenti innescando una reazione di frammentazione. Il calore generato dal laser contribuisce a distruggere il colore del tatuaggio in particelle minuscole, che devono poi essere rimosse dai macrofagi.
È stato osservato che i tatuaggi più resistenti all’azione del laser sono quelli situati su gambe e piedi.
Nelle zone più periferiche del corpo, e in particolare negli arti inferiori, possono talvolta presentarsi problemi di microcircolazione sanguigna che rallentano l’attività dei macrofagi e, di conseguenza, l’espulsione dei frammenti di pigmento attraverso il sistema immunitario.
Il laser Q-Switched è molto efficace nell’eliminare i tatuaggi neri, mentre i colori chiari, e in particolar modo il bianco, sono quasi impossibili da rimuovere completamente.
Ad ogni modo, si può decidere di intervenire anche solo per sbiadire significativamente il tatuaggio esistente, al fine di realizzarne uno nuovo sopra (tecnica nota come cover-up).

Rimozione tatuaggi e controindicazioni
Le tecniche per rimuovere tatuaggi sono diverse, ma a seconda della tecnologia utilizzata o del sistema di eliminazione, si possono manifestare alcuni effetti collaterali, tra cui:
- reazioni infiammatorie;
- formazione di croste;
- iperpigmentazione (macchie scure) o ipopigmentazione (macchie chiare).
È fondamentale non esporre la pelle al sole dopo una seduta laser sul tatuaggio. In caso contrario, e senza applicare un’adeguata crema solare con filtro ad altissima protezione, si rischia l’iperpigmentazione o l’ipopigmentazione dell’area trattata.
I laser di ultima generazione, se utilizzati da medici competenti in centri specializzati, sono in grado di rimuovere i tatuaggi minimizzando notevolmente il rischio di lasciare cicatrici, aloni, ombre e macchie permanenti sulla pelle.
Nel campo dei laser e della medicina estetica non ci sono rischi nella procedura di rimozione tatuaggi, se eseguita correttamente
Durante le sedute è possibile avvertire un certo fastidio o leggero dolore, variabile a seconda della soglia di sopportazione individuale. Per mitigare questa sensazione, si utilizza spesso un sistema di raffreddamento ad aria che segue il manipolo laser sulla pelle, attenuando il calore percepito.
Ogni singola seduta di trattamento è relativamente breve, ma raggiungere il risultato finale richiede tempo: possono occorrere mesi o persino anni per rimuovere completamente un tatuaggio senza lasciare segni.
Tra una seduta laser e l’altra è necessario attendere solitamente dalle sei alle otto settimane, per permettere alla pelle di rigenerarsi adeguatamente e al sistema immunitario di smaltire i pigmenti frammentati.
Leggi anche: Rimozione tatuaggi: quando i pigmenti si colorano di tossico
Tecnologie avanzate e competenza medica per risultati visibili e senza rischi
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Scegli di rivolgerti a un centro medico esperto, come il nostro centro Laser Milano. Utilizzando la più avanzata tecnologia laser e personale medico qualificato, i rischi sono ridotti al minimo.
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Rimozione Tatuaggi: domande frequenti
È doloroso rimuovere un tatuaggio con il laser?
La percezione del dolore durante la rimozione laser è soggettiva e dipende dalla sensibilità individuale, dalla zona trattata e dalla densità del pigmento. Molti pazienti descrivono la sensazione simile a quella di un elastico schioccato sulla pelle o paragonabile a quella provata durante la realizzazione del tatuaggio stesso. Per rendere il trattamento più confortevole, i centri specializzati utilizzano sistemi di raffreddamento cutaneo ad aria fredda che riducono notevolmente il fastidio. In alcuni casi, per aree particolarmente sensibili o tatuaggi molto estesi, può essere applicata una crema anestetica topica prima della seduta per minimizzare ulteriormente la sensazione dolorosa.
Quante sedute servono per rimuovere un tatuaggio e quanto tempo passa tra una e l’altra?
Il numero di sedute necessarie per rimuovere un tatuaggio varia considerevolmente in base a diversi fattori: dimensioni, colori utilizzati (il nero è più facile, i colori chiari più difficili), profondità del pigmento, tipo di pelle e reazione individuale al trattamento. In media, possono essere necessarie dalle 5 alle 15 sedute, a volte anche di più per tatuaggi complessi o professionali. È fondamentale rispettare un intervallo di tempo tra una seduta e l’altra, solitamente dalle 6 alle 8 settimane. Questo periodo permette alla pelle di guarire correttamente e al sistema immunitario di eliminare efficacemente i frammenti di pigmento trattati dal laser.
Quali sono i principali rischi della rimozione tatuaggi e come si possono evitare?
Sebbene la rimozione laser Q-Switched sia generalmente sicura se eseguita da professionisti qualificati, esistono potenziali rischi. Questi includono: ipopigmentazione (schiarimento della pelle), iperpigmentazione (scurimento), formazione di vesciche o croste temporanee, e in rari casi, cicatrici (soprattutto se il paziente non segue le cure post-trattamento o se viene utilizzata una tecnologia inappropriata). Il rischio di infezione è basso ma presente se l’area non viene mantenuta pulita. Per minimizzare questi rischi, è cruciale scegliere un centro medico specializzato con laser tecnologicamente avanzati, affidarsi a personale medico esperto e seguire scrupolosamente le indicazioni post-trattamento, in particolare evitando l’esposizione al sole.


