In questo articolo parliamo di…
- La rimozione dei tatuaggi richiede una valutazione attenta della tecnologia impiegata: il laser Q-switched, pur operando con impulsi più lunghi rispetto al Picosure, si distingue per la sua affidabilità clinica, la versatilità sui vari pigmenti e il minor rischio di effetti collaterali. L’esperienza maturata con il Q-switched (modello Revlite) lo rende una scelta più sicura, soprattutto nei casi in cui la priorità sia evitare cicatrici o ipopigmentazioni, piuttosto che ridurre di qualche seduta il numero complessivo del trattamento.
- La profondità del pigmento, la sua composizione chimica, il colore e la tecnica con cui è stato eseguito il tatuaggio influenzano la durata del percorso di rimozione. I tatuaggi amatoriali richiedono meno sedute (circa 4–6), mentre quelli professionali possono necessitare anche più di 10 trattamenti. I colori scuri, come il nero e il blu, rispondono meglio al laser, mentre quelli chiari e i pigmenti con ossidi metallici risultano più complessi da eliminare.
- Dopo ogni seduta è essenziale evitare l’esposizione al sole per almeno un mese e utilizzare creme ad alto fattore di protezione anche dopo la guarigione visibile della pelle. Questo accorgimento, insieme a una corretta cura della cute trattata, riduce il rischio di alterazioni pigmentarie e ottimizza il processo di smaltimento dei frammenti di inchiostro da parte del sistema immunitario. La regolarità negli intervalli tra le sedute (mai troppo ravvicinate) è altrettanto fondamentale per permettere alla pelle di rigenerarsi correttamente.
Esistono diverse tecniche per la rimozione dei tatuaggi. In questo articolo ci concentriamo sulla migliore: la tecnologia laser
Tra le tecniche più efficaci per la rimozione dei tatuaggi, quella basata sulla tecnologia laser è senza dubbio la più moderna e diffusa. Il laser agisce colpendo selettivamente il pigmento del tatuaggio con i suoi raggi, preservando la pelle circostante.
È importante sottolineare che non tutti i laser sono identici. Pertanto, nella scelta di procedere con la rimozione di un tatuaggio, è fondamentale considerare il tipo di laser che verrà impiegato. Tra i più conosciuti figurano il laser Picosure e il Q-switched.
Approfondimenti
Ma qual è il più efficace?
Vediamolo nel seguente articolo.
Rimozione tatuaggi: è più efficace il laser Picosure o il laser Q-switched?
Recentemente, il laser a picosecondi ha guadagnato notorietà, come riscontriamo frequentemente presso il nostro centro di rimozione tatuaggi a Milano. In particolare, si sente spesso parlare del laser Picosure, che prende il nome dal modello più recente sviluppato dal suo ideatore.
Questa evoluzione tecnologica consente di erogare l’energia laser in impulsi ancora più brevi rispetto alla precedente generazione di laser a nanosecondi. I suoi sostenitori, pertanto, evidenziano un vantaggio significativo in termini di velocità di rimozione dei tatuaggi e della gamma di colori trattabili.
La nostra ventennale esperienza nel campo della rimozione dei tatuaggi ci ha insegnato che questi trattamenti richiedono la massima serietà: la tecnologia laser è estremamente efficace se impiegata correttamente, ma può causare effetti indesiderati anche gravi se utilizzata in modo improprio.
Sareste soddisfatti se, al posto del tatuaggio, vi ritrovaste un alone ipopigmentato (bianco) o, peggio ancora, una cicatrice?
Noi di Laser Milano siamo abituati a promettere risultati certi, con la garanzia di risultato soddisfatti o rimborsati.
Per questo motivo, mentre la tecnologia a picosecondi è ancora oggetto di approfondite valutazioni e sperimentazioni, preferiamo affidarci alla comprovata efficacia della tecnologia Q-switched Revlite di Hoya ConBio.
Riteniamo preferibile la possibilità di dover effettuare qualche seduta aggiuntiva (incluse nella nostra formula commerciale a prezzo fisso), avendo però la certezza di raggiungere un risultato ottimale. Soprattutto, vogliamo garantire di non lasciare segni o esiti cicatriziali peggiori del tatuaggio originale.
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Rimozione tatuaggi: perché è preferibile il laser Q-switched?
Attualmente preferiamo utilizzare la tecnologia Q-switched, poiché l’abbiamo sperimentata a fondo e ne conosciamo approfonditamente sia i punti di forza sia i limiti.
Secondo la nostra esperienza, con il laser Q-switched si ottengono risultati migliori anche nella rimozione degli aloni residuali, che non sempre rispondono al trattamento con il laser a picosecondi.
Inoltre, l’ampia esperienza clinica accumulata permette di considerare il laser Q-switched come il sistema più collaudato tra gli apparecchi laser di nuova generazione disponibili oggi.
Questo tipo di laser emette brevissimi impulsi ad elevata energia, che frantumano i pigmenti colorati, permettendone la naturale rimozione senza provocare cicatrici: i frammenti di pigmento vengono eliminati dal sistema immunitario nell’arco di qualche settimana.
Rimozione tatuaggi con il laser Q-switched: quante sedute sono necessarie?
Generalmente, sono necessarie più sedute per ottenere la completa scomparsa del tatuaggio. Per i tatuaggi amatoriali, dove l’inchiostro è depositato più superficialmente, possono essere sufficienti circa quattro sedute. Al contrario, per i tatuaggi professionali, con pigmenti più profondi, è richiesto un numero maggiore di trattamenti per la loro eliminazione.
Il colore rappresenta un’altra variabile cruciale nel processo di rimozione: i tatuaggi con pigmenti scuri (come il nero e il blu scuro) rispondono generalmente meglio al trattamento. Risulta invece più complesso ottenere risultati ottimali con pigmenti chiari (come giallo, verde chiaro, azzurro).
Idealmente, sarebbe utile conoscere la composizione chimica del pigmento utilizzato. I pigmenti di origine puramente organica possono essere più semplici da rimuovere. Altri, invece, specialmente quelli contenenti ossidi metallici (come il ferro), potrebbero reagire al calore del laser modificando il loro colore (ad esempio scurendosi) anziché frammentarsi efficacemente.
Il processo di rimozione può durare diversi mesi perché occorre aspettare svariate settimane tra una seduta laser e l’altra.
L’intervallo di diverse settimane tra una seduta e l’altra è necessario per permettere alla pelle di rigenerarsi completamente e al sistema immunitario di smaltire i frammenti di pigmento. Effettuare sedute troppo ravvicinate non accelera il processo di rimozione, ma aumenta il rischio di danneggiare la pelle.
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Rimozione tatuaggi: quali sono le precauzioni da adottare prima e dopo l’intervento?
Le precauzioni da adottare da parte di chi decide di sottoporsi a un trattamento di rimozione tatuaggi riguardano soprattutto l’esposizione al sole. La zona trattata dovrà essere accuratamente protetta dai raggi UV per almeno un mese dopo ogni seduta laser, utilizzando indumenti coprenti o cerotti protettivi.
Successivamente, anche quando la pelle appare guarita, se ci si espone ai raggi solari è indispensabile applicare una crema solare ad alto fattore protettivo (SPF 50+) per salvaguardare la cute trattata e minimizzare il rischio di iperpigmentazione (macchie scure) o ipopigmentazione (macchie chiare).
Gli effetti collaterali della rimozione dei tatuaggi possono variare in base al tipo di laser impiegato. Mentre alcuni laser presentano un rischio maggiore di esiti cicatriziali, il laser Q-switched minimizza tale rischio grazie all’erogazione di energia molto elevata in impulsi estremamente brevi (inferiori al millesimo di secondo), come nel caso del dispositivo da noi utilizzato.
È fondamentale sottolineare che, prima di iniziare il trattamento di rimozione, è indispensabile una visita specialistica preliminare. Per ricevere maggiori informazioni sui nostri servizi di rimozione tatuaggi, non esitate a contattarci o a venirci a trovare presso il nostro centro.
Tecniche di rimozione laser dei tatuaggi: domande frequenti
Qual è la differenza principale tra laser Q-switched e Picosure per la rimozione dei tatuaggi?
La differenza fondamentale risiede nella durata dell’impulso laser: il Q-switched opera in nanosecondi (miliardesimi di secondo), mentre il Picosure in picosecondi (millesimi di miliardesimo di secondo). Teoricamente, l’impulso più breve del Picosure dovrebbe frammentare il pigmento in particelle più piccole, facilitandone lo smaltimento e potenzialmente riducendo il numero di sedute. Tuttavia, l’esperienza clinica consolidata con il Q-switched ne conferma l’elevata efficacia e sicurezza su un’ampia gamma di pigmenti e tipi di pelle, con un rischio minore di effetti collaterali rispetto a tecnologie più recenti e ancora in fase di ottimizzazione estensiva.
Quante sedute sono generalmente necessarie per rimuovere un tatuaggio con il laser Q-switched?
Il numero di sedute varia significativamente in base a diversi fattori. Tatuaggi amatoriali, con inchiostro meno denso e più superficiale, possono richiedere circa 4-6 sedute. Tatuaggi professionali, con pigmenti più profondi e compatti, necessitano solitamente di un numero maggiore di trattamenti, spesso tra 8 e 12 o più. Anche il colore gioca un ruolo chiave: nero e blu scuro sono più facili da rimuovere rispetto a colori chiari come giallo, verde chiaro o bianco. La risposta individuale della pelle e del sistema immunitario influisce ulteriormente sulla durata complessiva del percorso di rimozione.
Quali precauzioni sono fondamentali dopo una seduta di rimozione tatuaggi laser?
Dopo ogni trattamento laser, è cruciale proteggere meticolosamente la zona trattata dall’esposizione solare diretta per almeno 4 settimane. Si consiglia l’uso di indumenti coprenti o di cerotti specifici. Successivamente, è indispensabile applicare una crema solare con fattore di protezione molto alto (SPF 50+) ogni volta che la zona viene esposta al sole, anche indirettamente, per prevenire alterazioni della pigmentazione (macchie scure o chiare). È inoltre importante seguire le indicazioni post-trattamento fornite dallo specialista riguardo alla cura della pelle, come l’applicazione di creme lenitive o antibiotiche se prescritte, e evitare traumi o sfregamenti sulla zona trattata.