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- La rimozione dei tatuaggi con acido lattico, promossa con il metodo Skinial, si presentava come un’alternativa non laser, ma si è rivelata una pratica pericolosa e successivamente vietata in Italia. Contrariamente all’idea di un semplice cosmetico da applicare topicamente, il trattamento prevedeva l’iniezione sottocutanea di acido lattico, una sostanza che non rientra nella definizione di cosmetico. L’indagine delle autorità ha portato alla luce i rischi associati, portando alla sospensione della sua commercializzazione per tutelare la salute pubblica.
- Il principale pericolo del metodo Skinial risiede nella natura corrosiva e irritante dell’acido lattico, come indicato sulla stessa etichetta del prodotto, che non era neppure tradotta in italiano. Le analisi hanno confermato che l’iniezione di questa sostanza comporta un elevato rischio di infezioni cutanee, che possono evolvere in complicazioni più serie come i granulomi epidermici. Questi effetti collaterali rendono il trattamento inadatto e potenzialmente dannoso per la pelle, smentendo la sua presunta sicurezza come alternativa cosmetica.
- Il meccanismo d’azione dell’acido lattico si basa su un effetto necrotizzante non selettivo, che distrugge indiscriminatamente le cellule della pelle per rimuovere l’inchiostro. A differenza di questa tecnica, la rimozione laser sfrutta il principio della selettività termocinetica. Il laser emette una lunghezza d’onda specifica che colpisce selettivamente i pigmenti del tatuaggio, frammentandoli senza danneggiare il tessuto cutaneo circostante, garantendo un trattamento più sicuro, mirato ed efficace per l’eliminazione dei tatuaggi indesiderati.
Rimozione tatuaggi con acido lattico: una tecnica pericolosa e i suoi effetti collaterali
Qualche anno fa, anche in Italia, era stata registrata una sensibile ondata di interesse nei confronti della rimozione dei tatuaggi senza laser, attraverso l’impiego di un particolare metodo nato in Germania, chiamato “Skinial“. Si trattava, nello specifico, di un trattamento basato sull’utilizzo dell’acido lattico, immesso sul mercato italiano come un semplice “cosmetico”.
Tale promettente novità, però, venne ben presto smascherata.
Approfondimenti
Non c’è dubbio: in molti preferirebbero poter semplicemente usare una crema topica da applicare su un tatuaggio per vederlo scomparire, senza doversi sottoporre a trattamenti di rimozione con laser, i quali richiedono talvolta più di una seduta e hanno costi non sempre contenuti.
Ma si sa, la beffa – e il danno – sono sempre dietro l’angolo e, quando si tratta della propria pelle e della propria salute, è sempre meglio informarsi in modo molto approfondito prima di agire.
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Rimozione tatuaggi con acido lattico: un trattamento molto pericoloso
Il trattamento “cosmetico” con acido lattico per la rimozione dei tatuaggi, oltre a non presentare risultati sicuri, è anche pericoloso per la pelle, tanto da indurre un pubblico ministero italiano a sospendere la commercializzazione del prodotto.
I fatti risalgono al 2014, quando il PM Raffaele Guariniello ricevette un’email da un semplice cittadino, nella quale si richiedeva di indagare su un misterioso prodotto cosmetico, ritenuto nocivo e potenzialmente illegale. Fu così che il pubblico ministero iniziò a studiare il metodo Skinial, per arrivare, infine, alla sospensione della commercializzazione da parte del Ministero della Salute.
Ma dove risiede l’effettiva pericolosità del prodotto?
Sorvolando sull’assenza di garanzie circa la reale efficacia di questo metodo per la rimozione dei tatuaggi, va specificato prima di tutto – come sottolineato da Guariniello – che il prodotto non può essere in nessun modo classificato come un cosmetico. Pensando a un cosmetico, in molti immaginarono una semplice crema, per poi scoprire invece che l’acido lattico non andava spalmato, bensì iniettato sottocute.
Come poterlo definire, dunque – in modo legale – semplicemente “cosmetico”?
Un’altra caratteristica che rende lo Skinial incompatibile con la categoria dei cosmetici è la sua natura corrosiva, come riportato da un evidente simbolo stampato sull’etichetta del prodotto. Anche su quest’ultima, del resto, c’è da ridire, in quanto non era stata tradotta in italiano.
Ad ogni modo, le diciture “corrosivo” e “irritante per la pelle” sono presenti, caratteristiche non certo conciliabili con una sostanza da iniettare sotto la pelle.
Come ha spiegato il PM in seguito a perizie espressamente richieste, il prodotto in questione per la rimozione dei tatuaggi è «estremamente irritante per gli occhi e la cute» e presenta il «rischio di infezioni che possono degenerare in granulomi epidermici».
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Come funzionerebbe il metodo di rimozione tatuaggi detto Skinial?
Con questo metodo, l’acido lattico viene iniettato sottocute con un macchinario specifico per creare microdermoabrasioni, che a sua volta non può essere classificato come apparecchio per la cosmesi.
Effettuate le perizie del caso, il PM ha immediatamente vietato la commercializzazione del prodotto, che veniva immesso sul mercato da una singola azienda di Torino, la quale deteneva l’esclusiva per la distribuzione nel nostro Paese.
Subito dopo è partita anche la procedura per la violazione del codice del consumo, per tutti i motivi già esposti.
Nel dettaglio, come si legge nelle perizie richieste dal PM, l’azione depigmentante dell’acido lattico per la rimozione dei tatuaggi avverrebbe di fatto attraverso un diffuso effetto necrotizzante, in grado di colpire qualunque tipo di cellula. Il suo utilizzo, dunque, potrebbe dare il via a pericolose infezioni cutanee, che nei casi peggiori potrebbero degenerare in granulomi epidermici.
È dunque palese l’inferiorità del metodo Skinial rispetto alla rimozione dei tatuaggi con il laser: quest’ultima, infatti, non attacca in modo indiscriminato qualsiasi cellula, basandosi sul principio della selettività termocinetica.
La lunghezza d’onda del laser viene impostata in base al colore del tatuaggio e al fototipo, in modo da non colpire la cute, ma soltanto i pigmenti del tatuaggio, i quali vengono progressivamente frammentati.
Rimozione tatuaggi con acido lattico: domande frequenti
Cos’è il metodo Skinial per la rimozione dei tatuaggi?
Il metodo Skinial è una tecnica per la rimozione dei tatuaggi che prevede l’iniezione sottocutanea di acido lattico. Promosso inizialmente come un’alternativa cosmetica non invasiva al laser, il trattamento è stato successivamente vietato in Italia per via dei suoi effetti collaterali. L’acido lattico utilizzato non era un semplice cosmetico, ma una sostanza corrosiva e irritante per la pelle. La sua applicazione sottocutanea si è rivelata pericolosa per la salute pubblica. Le autorità sanitarie hanno quindi sospeso la sua commercializzazione.
Perché l’acido lattico è considerato pericoloso per la pelle?
L’acido lattico impiegato nel metodo Skinial è risultato altamente irritante e corrosivo, come indicato anche sull’etichetta del prodotto. La sua iniezione può causare gravi reazioni cutanee, tra cui infezioni e la formazione di granulomi epidermici. Questi rischi sono stati confermati da perizie tecniche disposte dalla procura. Inoltre, l’etichetta del prodotto non era nemmeno tradotta in italiano, mancando così di trasparenza e sicurezza per i consumatori italiani.
In cosa si differenzia la rimozione laser da quella con acido lattico?
La rimozione laser dei tatuaggi si basa sulla selettività termocinetica, un principio che permette al laser di colpire solo i pigmenti dell’inchiostro senza danneggiare i tessuti cutanei. Al contrario, l’acido lattico agisce in modo non selettivo, distruggendo anche le cellule sane della pelle. Questo meccanismo può causare danni estesi alla cute. Per questo motivo, il laser è considerato un metodo più sicuro, mirato ed efficace per l’eliminazione dei tatuaggi.