La scleroterapia, validata da oltre mezzo secolo di esperienza, è una metodica di trattamento delle teleangectasie con finalità estetiche.

Altre tecniche proposte (laser, diatermocoagulazione) possono essere impiegate come completamento di questo trattamento.

Viene utilizzato un ago molto sottile, per cui le reazioni sono generalmente indolori.

Al termine della seduta può residuare per breve tempo un certo indolenzimento della zona trattata, che si risolve spontaneamente. Il numero delle sedute dipende dall’estensione dei capillari e dal grado di risposta soggettiva del paziente al trattamento stesso. Il risultato finale dipenderà anche dalle cause e dall’estensione dei capillari: in alcuni casi si potrà ottenere la completa scomparsa dell’inestetismo, in altri la sua semplice attenuazione.

Le reazioni allergiche all’utilizzo di farmaci sclerosanti sono rarissime.

A scopo precauzionale, dopo ciascuna seduta si consiglia l’uso di un collant compressivo e di evitare l’esposizione al sole o a fonti di calore per circa dieci giorni.

La dottoressa Maria Caminati, specialista in chirurgia vascolare, dirige un servizio di chirurgia venosa all’Istituto città di Pavia. Da molti anni svolge un’intensa attività diagnostica Ecocolordoppler sia nel campo venoso che arterioso.

Da vent’anni pratica una tecnica di intervento chiamata “CHIVA”, ideata dal chirurgo francese Claude Franceschi, in cui l’insufficienza venosa viene trattata con procedure conservative alternative allo stripping dell’intera safena: con l’aiuto di mappe disegnate all’ecocolordoppler, una serie di legature mirate permette di ridirigere il sangue verso quelle vene che permettono il deflusso verso il circolo venoso profondo, riducendo la pressione venosa. In questo modo le vene dilatate riducono progressivamente il diametro ristabilendo un sistema di drenaggio efficiente.

L’intervento è minimamente invasivo e consente di riprendere le normali abitudini di vita il giorno stesso. Viene effettuato in anestesia locale con o senza sedazione.